Circolo Posillipo, ok del Comune di Napoli: «C’è l’accordo per la sede»

Il bilancio del presidente del sodalizio: puntiamo sullo sport

«Circolo Posillipo, ok Comune: pronto l’accordo per la sede»

di Gianluca Agata

Entro pochi giorni quello che alcuni anni fa era un incubo, la messa in vendita della palazzina sede del circolo di via Posillipo, diventerà soltanto un brutto ricordo.

Pronti alle firme con il Comune per l’accordo di concessione pluriennale e lanciare nel futuro un circolo che nel 2025 compirà cento anni di età. Uno sguardo a quello che verrà con radici saldamente ancorate nel passato.

Con la presidenza di Aldo Campagnola che guarda all’anno del centenario quando si concluderà l’annosa vicenda della sede? 
«Siamo alla parte conclusiva. Abbiamo realizzato tutte le opere che ci sono state richieste e stiamo per firmare il contratto che ci consentirà di avere la casa sociale in concessione per molti anni. Chiudiamo il bilancio riducendo il deficit a poco più di 200mila euro dopo un 2023 in attivo e un 2024 in pareggio per aver chiuso una vertenza con il Fisco. Il Posillipo è una macchina da 850 soci, cento in più dal mio insediamento. Tra dipendenti e collaboratori sportivi parliamo di 100 unità tutte sotto contratto. Abbiamo eliminato il contante e approvato il modello 231, un protocollo per prevenire qualsiasi tipo di reato garantito da un organismo di sorveglianza. Persone come il rettore Lorito e il professore Ballabio sono diventate nostri soci. Abbiamo un porto ottimamente gestito nel limite di 95 barche grazie al lavoro di Leo Siciliani seguendo le indicazioni di Autorità Portuale e Capitaneria di porto. Abbiamo attivato un presidio medico con defibrillatori sempre in funzione».

Ventuno mesi di presidenza. Un bilancio? 
«In 21 mesi abbiamo sistemato i conti. Abbiamo rimesso in pista dopo 40 anni un ristorante in proprio. Chiuso il contratto per la gestione della piscina Carlo Poerio dopo 17 anni. Abbiamo relazioni eccellenti con Federnuoto e Comune, abbiamo realizzato la copertura della piscina e siamo prossimi a chiudere l’annoso problema del contratto di concessione della casa sociale».

La pallanuoto capitolo di spesa sempre molto chiacchierata. 
«Chiariamoci subito: se non facessimo sport e senza attività sociale non avremmo motivo di esistere. Per cui la pallanuoto sarà sempre un nostro fiore all'occhiello. Nel bilancio preventivo 2024 i capitoli per lo sport saranno ancora importanti: canoa polo, nuoto e scherma stanno crescendo.

La vela era a zero ed è rinata. Abbiamo fatto investimenti su Lago Patria per la canoa». 

Quale il contributo che i circoli possono dare alla città? 
«I rapporti eccellenti con gli altri circoli ci permetteranno di trovarci attorno ad un tavolo e programmare eventi che sono il fiore all’occhiello della città. Penso alla collaborazione con l’Italia per rilanciare la Lysistrata, oppure ad offrire le terrazze dei nostri circoli per una settimana della moda da organizzare a Napoli».

Nel 2025 il Posillipo compirà cento anni; il 2026 è l’anno in cui Napoli sarà capitale dello sport. 
«Due contenitori da riempire. Ci saranno avvenimenti commemorativi, una sala multimediale, la mappatura e il riordino di tutti i trofei con la nomina di un curatore. Poi nel 2026 terminerà il mio mandato ma stiamo pensando anche oltre». 

Per la pallanuoto annus horribilis, costretta ai playout con Salerno (si gioca l’1, l’8 ed eventualmente l’11 maggio). Chi vince si salva, chi perde va al turno successivo con la perdente di Nuoto Catania-Roma Vis Nova per evitare l’A2. Si aspettava questo crollo? 
«Assolutamente no perché abbiamo fatto un’ottima prima parte di stagione. Poi la partita con Bologna ha cambiato la stagione».

Partita vinta in piscina ma ripetuta (e persa) per un errore tecnico che ha consegnato il Posillipo alla poule retrocessione invece che alla poule per lo scudetto. Non sarebbe stato meglio continuare con Brancaccio fino a fine stagione? 
«Arrivare ottavi o noni non cambiava nulla. Meglio anticipare di mezza stagione il cambio di mentalità nella gestione della squadra che riteniamo fondamentale. Tornando indietro rifarei le stesse scelte». 

Avete parlato con la squadra? 
«Abbiamo avuto un colloquio con il vicepresidente Marinella anche per capire se ci fossero problemi con il tecnico. I ragazzi sono dispiaciuti e hanno fatto quadrato attorno a Porzio. Sono uomini e persone eccezionali».

Avanti con Pino Porzio dunque? 
«È la nostra convinzione. Il suo doppio ruolo di direttore tecnico e allenatore ne fa un manager alla Ferguson di cui il Posillipo ha bisogno. Pino è il progetto del Posillipo dei prossimi anni. Su questo le idee sono chiarissime».


Ultimo aggiornamento: Sabato 27 Aprile 2024, 07:51
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