Avvicinava le pazienti anziane e si faceva consegnare i gioielli: arrestata falsa infermiera al Santo Spirito

Avvicinava le pazienti anziane e si faceva consegnare i gioielli: arrestata falsa infermiera al Santo Spirito

di Mario Antoni

Agli anziani che attendevano sulle barelle di entrare al pronto soccorso, si presentava come infermiera. Vestita con la divisa arancione, da addetta al soccorso, la quarantunenne Sara Santilli, residente nel comune di Ardea, avvicinava le pazienti anziane e si faceva consegnare i gioielli che indossavano, spiegando alle vittime che li avrebbe consegnati ai parenti. Ma il primo tentativo di truffa, quelle perpetrato nei confronti di un'anziana donna che le aveva consegnato cinque anelli in oro, è andato male. Un addetto alla vigilanza, una guardia giurata in servizio all'ospedale Santo Spirito, dopo aver notato l'atteggiamento sospetto della falsa infermiera, l'ha bloccata e, dopo aver scoperto che si trattava di una truffatrice, ha chiamato la polizia. Gli agenti del reparto volanti della questura di Roma, quando sono arrivati al Santo Spirito, hanno fermato e arrestato la donna con l'accusa di truffa aggravata.

Gli investigatori stanno verificando l'eventuale responsabilità della quarantunenne anche in altri episodi analoghi, messi a segno con lo stesso modus operandi anche in altre strutture ospedaliere e cliniche della Capitale. Il raggiro della cosiddetta “falsa infermiera” è infatti una tecnica molto diffusa per truffare gli anziani negli ospedali e nelle case di riposo. I primi casi vennero denunciati qualche anno fa, in alcuni reparti oncologici di nosocomi del Nord Italia, ma anche nella Capitale e nell'hinterland si sono verificati molti casi.

Qualche anno fa venne arrestata un'altra donna, che si travestiva con il camice bianco e si spacciava come la podologa di fiducia di alcuni anziani pazienti ricoverati in una casa di cura sul litorale romano. Durante la perquisizione personale e domiciliare effettuata in casa della truffatrice, i carabinieri recuperarono tutta la refurtiva, che venne riconsegnata ai proprietari a cui era stata rubata. Le indagini svelarono che la donna possedeva anche dell'altro materiale di valore rubato due giorni prima in un'altra clinica privata, utilizzando lo stesso metodo truffaldino.

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Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Marzo 2024, 06:00