Due gemelle siamesi separate dopo 18 ore di intervento: «Potranno tornare a casa per Natale»

De Coppi ha eseguito 27 operazioni di separazione di gemelle siamesi anche con l'ausilio di alta tecnologia, come la realtà aumentata

Due gemelle siamesi separate dopo 18 ore di intervento: «Potranno tornare a casa per Natale»

di Paolo Travisi

Le due gemelline siamesi potranno tornare a casa, avvolte nell'amore della famiglia nel calore del Natale, grazie alla preparazione del chirurgo Paolo De Coppi, che lo scorso settembre ha affrontato un lungo intervento in sala operatoria al Great Ormond Street Hospital di Londra, per permettere alle due siamesi di poter fare la loro vita.

L'operazione è avvenuta in uno dei più importanti centri ospedalieri pediatrici al mondo, ma alla guida del team di specialisti c'era un'eccellenza italiana, il pediatra trevigiano originario di Santa Lucia di Piave, che dal 2006 vive a Londra e dirige l’intero dipartimento chirurgico.

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Operazione molto complessa

«Queste gemelline erano unite per la maggior parte del busto e avevano in comune molti organi addominali che è stato necessario dividere - spiega lo specialista in un'intervista al Quotidiano del Piave - per operazioni di questo tipo sono necessarie circa 30 persone. Oltre ai chirurghi dei vari reparti erano presenti anche quattro anestesisti e circa quindici infermieri».

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Lunga preparazione

«Da quando è stato fondato questo servizio abbiamo valutato 36 coppie di gemelli siamesi, e di queste ne abbiamo separate 27.

Altre non le abbiamo potute separare perché erano nate con un cuore solo o perché uno dei due cuori era malato» ha detto De Coppi, raccontando la lunga preparazione di tutto lo staff di specialisti impegnato nell'operazione, che richiede anche molti esami diagnostici sulle piccole pazienti, tra cui l'ispezione in realtà aumentata: «Questo nuovo tipo di tecnologia ci ha permesso di navigare all’interno del corpo e capire dove separare un organo dall’altro». 

Grande emozione e critiche

Dopo 18 ore di operazione, le due gemelline sono state separate, e la più grande emozione ammette il chirurgo italiano è vederle in due lettini diversi, che spiega per quale motivi tanti specialisti italiani vanno a lavorare all'estero. «Il problema dell’Italia non sono i cervelli in fuga, ma i cervelli che non arrivano...io sono diventato primario a Londra a 34 anni. Difficile che un medico lo diventi a questa età in Italia».


Ultimo aggiornamento: Sabato 17 Dicembre 2022, 12:52
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