Sanremo 2025, Fiorello lancia Cattelan-Clerici. Caso Venier, bufera sui social

È un caso lo stop a Ghali e D’Amico a “Domenica In”

Sanremo 2025, Fiorello lancia il duo Cattelan-Clerici. Caso Venier, bufera sui social

di Totò Rizzo

Se una donna è tornata a vincere il Festival di Sanremo dopo dieci anni, perché non potrebbe tornare a una donna il testimone della conduzione della kermesse dopo quindici? È quello che si augura Fiorello che da “Viva Rai2!” ha lanciato ieri l’endorsement per Antonella Clerici (ultima donna a presentare Sanremo nel 2010, dopo di lei solo maschi: Morandi, Fazio, Conti, Baglioni – tutti con bis e con ter – e poi Amadeus per un quinquennio). Lo showman siciliano glielo ha proposto in diretta, via videochiamata, immaginando un’accoppiata perfetta con Alessandro Cattelan. Clerici ha nicchiato pur affermando di non aver paura, di stimare e voler bene a Cattelan, alla fine si è smarcata dicendo: «Io comunque tiferei per una donna».

Dopo il botto dell’Amadeus quinto (una media del 66% di share e 60 milioni di introiti pubblicitari) la successione è una bella gatta da pelare. Tra le ipotesi, due ritorni: Carlo Conti (tre festival: 2015, ’16 e ’17) e Paolo Bonolis, il cui contratto con Mediaset scade a giugno (due festival: 2005 e ’09). I discografici punterebbero però su gente che conosce bene il mondo delle note e fanno il nome di Laura Pausini (affiancata da Paola Cortellesi). Meno probabili altri rumors (Scotti, Cuccarini, De Martino, Marcuzzi con Fiorello).

Ma Sanremo 2025 non è l’unico problema in Rai. È bufera politica, infatti, su Mara Venier e la sua “Domenica in” dall’Ariston per il comunicato di solidarietà al popolo israeliano dell’ad Rai Roberto Sergio letto dalla conduttrice dopo che Ghali aveva ribadito ai giornalisti la posizione espressa in una delle serate del festival («fermate il genocidio», parole che l’ambasciatore israeliano Alon Bar aveva stigmatizzato in un tweet). Bufera anche per aver stoppato un altro artista, Dargen D’Amico che, incalzato dai giornalisti, stava parlando di migranti. La Venier lo ha fermato e si poi è sentito, nonostante il microfono spento, il suo disappunto nei confronti della stampa («non mi mettete in imbarazzo, non vi faccio parlare più»).


Ultimo aggiornamento: Martedì 13 Febbraio 2024, 06:00