Ercolano, nei papiri la sepoltura di Platone

Decifrati i frammenti di papiro consumati dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., la stessa che travolse Pompei: si risolve così il mistero del luogo di sepoltura del filosofo greco

Nei papiri di Ercolano la sepoltura di Platone

di Laura Larcan

Delicatissimi e preziosi, i papiri carbonizzati di Ercolano stanno rivelando capitoli di storia inaspettata. A partire dalla biografia di Platone, con dettagli inediti come il luogo esatto della sua sepoltura e il dramma della schiavitù. Un’impresa che passa per tecnologie altamente sofisticate, riuscite a decifrare i frammenti consumati dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., la stessa che travolse Pompei. Oltre 1000 parole nuove rispetto agli ultimi studi del 1991, il 30% di testo in più. L’operazione porta la firma del progetto GreekSchools, guidato da Graziano Ranocchia dell'Università di Pisa, con l’équipe di fisici e chimici del Consiglio Nazionale delle Ricerche, in collaborazione con la Biblioteca nazionale di Napoli che conserva i papiri. 

 


IL GIARDINO SEGRETO
Una ricerca avviata tre anni fa.

Platone è protagonista di importanti rivelazioni. I papiri svelano «che fu sepolto nel giardino di Platone, un'area privata destinata alla scuola platonica dell'Accademia di Atene, vicino al Museion, il sacello sacro alle Muse. Finora era noto che fosse sepolto genericamente nell’Accademia», raccontano Graziano Ranocchia e Kilian Fleischer. «Emerge ora che Platone fu venduto come schiavo sull'isola di Egina già nel 404 a.C., quando gli Spartani conquistarono l'isola, o nel 399 a.C., subito dopo la morte di Socrate. Fino ad ora si era creduto che fosse stato venduto come schiavo nel 387 a.C. durante il soggiorno in Sicilia alla corte di Dionisio I di Siracusa».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Aprile 2024, 06:40
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