Vandalismi in piazza Martiri Belfiore, baby gang asserragliata nell'androne di un palazzo

Hanno preso a calci il portone di un condominio, poi l'arrivo delle pattuglie. "Nessuna paura delle forze dell'ordine, si facevano selfie"

Vandalismi in piazza Martiri Belfiore, baby gang asserragliata nell'androne di un palazzo

di Redazione Treviso

TREVISO - Molti residenti si sentono sotto assedio. Le baby gang che scorrazzano in piazza ne combinano di tutti i colori. «E ormai c’è da avere paura» non nasconde, ancora scossa, la signora Francesca (il nome è di fantasia per proteggerla da eventuali ritorsioni), che martedì ha chiamato la polizia dopo che un gruppetto di ragazzini ha tentato di sfondare a calci il portone del suo condominio in piazza Martiri Belfiore. La baby gang, dopo aver provato a intrufolarsi nel palazzo, danneggiando l’ingresso, messa in fuga dalle urla della donna è fuggita e ha trovato riparo nell’androne di un altro condominio, dove il gruppo si è asserragliato fino all’arrivo delle forze dell’ordine. «Sono stati tutti identificati dagli agenti, erano 6 o 7, non so se siano stati denunciati - spiega la donna che non fa sconti descrivendo i gruppetti che scorrazzano da queste parti -: sono piccoli delinquenti».

Tutto ha inizio verso le 18.30 di ieri, quando la signora, di mezza età, sente dei rimbombi dall’androne di casa. «Udivo dei tonfi e mi sono affacciata alla finestra urlando: “Che sta succedendo”? Subito dopo una donna che passava mi ha indicato dei ragazzi che poco prima avevano preso a calci l’ingresso e stavano scappando. Sono scesa e li abbiamo visti correre verso via Radaelli. Poi ho controllato il portone, era stato danneggiato. Non so perché avessero cercato di entrare». Inizialmente in piazza è circolata la voce che un’anziana fosse stata accerchiata e minacciata, e forse per questo, in pochi secondi, Santa Maria del Rovere si è riempita di pattuglie di polizia, carabinieri e vigili. Nel frattempo il gruppetto di bulli si era asserragliato nell’androne di un palazzo di via Radaelli. Ed è qui che le forze dell’ordine, dopo una breve trattativa, hanno identificato i presenti e ricostruito quanto accaduto. «Tra loro c’era chi si faceva addirittura i selfie» riferiscono i testimoni.

Alcuni dei giovani sono stati portati in comando dai carabinieri, in attesa dei rispettivi genitori, ai quali sono stati riconsegnati. Si valutano denunce.


Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Aprile 2024, 22:59
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