Il Fvg si colloca al sesto posto tra le regioni italiane per qualità del lavoro, facendo la media della soddisfazione degli occupati, ma è la regione anche dove, su un campione significativo di lavoratori, il 29,8% dichiara di essere sovraistruito rispetto a ciò che chiede l'occupazione che sta svolgendo. Per questo aspetto particolare, la regione si colloca al 14esimo posto in Italia. A fotografare questa realtà è la Cgia di Mestre, nel rapporto dell'Ufficio studi che, alla vigilia del 1° Maggio, mette insieme diversi aspetti che descrivono le diverse facce del mondo degli occupati in regione. I quali, per altro, sono in costante aumento dal post Covid, +2,3% nel rapporto tra il 2019 e l'anno scorso.
Troppo istruiti per la mansione che svolgono
Sono otto gli indicatori che misurano la qualità del lavoro secondo il rapporto Bes, cioè Benessere equo sostenibile, presentato nei giorni scorsi dall'Istat e ripreso dalla Cgia: dipendenti con paga bassa; occupati sovraistruiti; occupati con lavori a termine da almeno cinque anni; tassi di infortuni mortali e inabilità permanenti; occupati non regolari; soddisfazione per il lavoro svolto; percezione di insicurezza dell'occupazione. Se, facendo la media, il Fvg si colloca al sesto posto dopo Lombardia, Bolzano, Valle d'Aosta, Veneto, Trento e Piemonte, per due indicatori la situazione risulta «non essere particolarmente soddisfacente», tanto da far precipitare la regione nelle classifiche particolari. Uno è proprio quello dell'eccesso di istruzione rispetto a quanto richiesto dal lavoro svolto (14° posto) e l'altro, per certi versi connesso al primo, è la soddisfazione dell'occupazione, per la quale il Fvg è decima. Infatti, «solo» il 53,8 per cento degli intervistati ha espresso un punteggio medio di soddisfazione tra 8 e 10 per i seguenti aspetti del lavoro svolto: guadagno, opportunità di carriera, numero di ore lavorate, stabilità, distanza casa-lavoro, interesse.
La mappa
A livello provinciale gli aumenti dei posti di lavoro hanno interessato, in particolare, Udine e Trieste. Nel capoluogo friulano, ad esempio, rispetto al 2019 l'incremento occupazionale è stato pari a 7.700 unità (+3,5 per cento), mentre nel capoluogo regionale la platea è aumentata di 3.400 unità, cioè un aumento del 3,5 per cento. In questi ultimi quattro anni solo Pordenone ha registrato uno score anticipato dal segno meno. Nell'ultimo anno, invece, solo Trieste ha visto aumentare il numero degli occupati: un aumento di 1.500 unità, con una crescita dell'1,5 per cento. «Nonostante la regione possa contare su questi risultati positivi considera la Cgia -, permangono ancora delle criticità: la principale rimane il basso tasso di occupazione, in particolare quella femminile. Senza contare che, purtroppo, contiamo storicamente su livelli retributivi mediamente più bassi delle principali regioni dell'Ue».
Ultimo aggiornamento: Domenica 28 Aprile 2024, 11:01
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