Cagnolina cieca sbranata dal pitbull, la padrona: «Ho provato ad aprire la bocca dell'animale, ma era inferocito»

Cagnolina cieca sbranata dal pitbull, la padrona: «Ho provato ad aprire la bocca dell'animale, ma era inferocito»

di Bruno D'Alfonso

«Non mi capacito di quanto è successo, sono stati per me momenti terribili, ho fatto di tutto per cercare di salvare la mia Daisy da quella furia e porto sul volto i segni dell’aggressione. A ripensarci adesso, ho rischiato la vita». Parla con la voce tremante di chi è ancora sotto choc, Gina Virlan, 54enne di origini rumene e infermiera della clinica di Villa Serena. E’ lei la proprietaria della piccola Daisy, pinscher di 12 anni sbranata da un pitbull sfuggito al controllo del padrone. Cane che un attimo dopo ha anche ucciso un gattino.

Il drammatico fatto è avvenuto in pieno centro a Montesilvano, giovedì alle 12,30 circa. Gina non è stata l’unica a finire in ospedale per quel cane spaventosamente aggressivo: una donna di 87 anni, di origine iraniana, è stata sbattuta a terra dall’animale e ha riportato la frattura del femore. Ieri mattina l’anziana era ancora in Pronto soccorso per essere sottoposta a una Tac prima del ricovero, ma le sue condizioni hanno già prodotto una svolta nelle indagini: la prognosi della frattura ha tempi lunghi che fanno scattare d’ufficio l’accusa di lesioni personali nei confronti del proprietario del cane.



Gina, medicata per una ferita al volto, ieri era già a casa, tentando a fatica di lasciarsi alle spalle la bruttissima esperienza.

E’ lei a racocntare come sono andate le cose: «Stavo andando in farmacia con la mia Daisy al guinzaglio. Mi trovavo su Corso Strasburgo andando verso la stazione procedendo affianco alla pista ciclabile, quando da dietro ho visto questo grosso pitbull azzannare la mia cagnolina al ventre. Istintivamente ho cercato di aprire di forza la bocca del cane per fargli mollare la presa, senza riuscirci. In quel frangente sono stata ferita sullo zigomo destro. Poi il pitbull con la mia cagnolina tra i denti è scappato via per circa cento metri, lasciandola sulla strada vicino alla stazione. Essendo un’infermiera avevo capito da subito che la mia Daisy era morta sul colpo nel momento dell’aggressione, e per questo sono rimasta stupia della ferocia del pitbull che si allontanava con la sua preda senza un motivo plausibile, che ha agito con il solo istinto di uccidere. Non riuscirò mai a superare questo momento, per me Daisy era tutto, era non vedente dalla nascita e per questo motivo l’ho adottata per proteggere e dare tanto amore a un essere così indifeso e sfortunato. E lei mi ha dato tantissimo amore, sempre vicina in tante fasi importanti della mia vita. Mi mancherà tantissimo».


Ultimo aggiornamento: Sabato 24 Febbraio 2024, 15:16
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