«Vi svelo tutti i sacrifici della vita in campagna»

Il conduttore de “Il contadino cerca moglie”: «Alcune coppie restano insieme»

«Vi svelo tutti i sacrifici della vita in campagna»

di Donatella Aragozzini
Non solo Trio Medusa. Oltre a far parte del trio comico che da ben 21 anni conduce la trasmissione quotidiana “Chiamate Roma Triuno Triuno” su Radio Deejay, Gabriele Corsi è ormai uno dei più apprezzati conduttori tv, al timone di ben due programmi sul canale Nove: “Don't Forget The Lyrics”, nell'access prime time, e “Il contadino cerca moglie”, nella prima serata del lunedì.

Corsi, questa stagione del “Contadino” è partita subito con ascolti superiori alle precedenti: soddisfatto?

«Tantissimo! È la mia terza edizione, è un programma che mi piace molto perché fa conoscere una realtà sulla quale favoleggiano in molti, la vita in campagna, che è una vita davvero complicatissima, fatta di sacrifici. La grande novità di quest'anno è che per la prima volta abbiamo anche una contadina, una cavallerizza che gli uomini li spaventa, e che gli incontri sono avvenuti direttamente in fattoria, per far vedere subito ai pretendenti il mondo con cui si devono confrontare».

Ci sono state, nella storia di questo format, relazioni durature?

«Sì, almeno quattro coppie sono rimaste insieme per diverso tempo. A volte capita di vedere ragazze con i tacchi e le unghie curate che poi decidono di restare in fattoria, mi verrebbe da dire che l'abito non fa il contadino».

E poi c'è “Don't Forget The Lyrics!”, diventato uno dei titoli di punta di Nove: se lo aspettava?

«Non potevo immaginare che diventasse così forte, è nato come esperimento e siamo arrivati ad avere 730.000 spettatori, tra l'altro in una serata in cui c'erano le partite in chiaro, addirittura tra le donne Nove è stato il secondo canale più visto dopo Rai 1 con “Affari Tuoi”.

Sono veramente contento».

Alla Festa del Cinema di Roma ha ricevuto anche un premio, l'Italian TV Awards: un anno da incorniciare.

«Veramente! Dopo il Telegatto ricevuto a febbraio, un'altra grande soddisfazione. I premi sono sempre un piacere, ma quando sono assegnati dai giornalisti e ancora più bello, perché è il classico successo di pubblico e di critica. Sono felice perché da ragazzo di Cinecittà, “nato ai bordi di periferia” come cantava Eros Ramazzotti, che tra l'altro è stato allievo di mia madre in terza media, non mi aspettavo di arrivare fin qui».

Beh, di gavetta ne ha fatta tanta: il prossimo anno il Trio Medusa festeggerà 30 anni.

«Mamma mia, già 30 anni! E pensa che ci conosciamo addirittura dal 1987, da quando avevamo 16 anni, siamo cresciuti insieme... Siamo una famiglia».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Novembre 2023, 06:45
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