Musica da ascoltare, vedere, percepire: il rock progressivo fu - sin dagli albori tra la fine degli anni ’60 e i primi ‘70, quando mosse dal rock psichedelico britannico – un’esperienza coinvolgente. Il rock si faceva “colto”, aprendosi a citazioni e virtuosismi classici nella musica e nei testi. Tra i nomi storici di quella stagione ci sono senza dubbio gli Yes che, oggi, festeggiano tra varie traversie di formazione («ma i cambiamenti sono sempre stati graduali, e non hanno intaccato l’anima della band», ha spiegato Steve Howe) ben 56 anni di carriera.
Il Teatro degli Arcimboldi ospita stasera una delle tre date italiane (con Roma ieri e Genova l’8) del Classic Tales of Yes Tour 2024 e questa sarà un’occasione speciale per ascoltare brani storici come “Owner of a Lonely Heart”, “I’ve Seen All Good People”, “Awaken”, “Close To The Edge” ma anche quelli contenuti nell’ultimo album di inediti “Mirror To The Sky”, pubblicato a maggio dell’anno scorso. Nel cuore della scaletta, a occupare un ampio set è lo storico album “Relayer” del 1974, costruito su sole tre tracce, a cominciare dai quasi 22 minuti di “The Gates Of Delirium”: una composizione quanto mai attuale essendo una suite sulla guerra, il cui testo è ispirato al capolavoro di Lev Tolstoj “Guerra e pace”.
Il tour europeo segue quello trionfale negli Stati Uniti dello scorso autunno e, poiché anche per le rockstar la pubblicità è l’anima del commercio, il bassista Billy Sherwood rivela a beneficio dei fan: «Eseguiremo molti dei brani più amati, ma aggiungeremo anche delle rarità, alcune delle quali non vengono eseguite da decenni».
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Maggio 2024, 06:00
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