Un video fa di nuovo finire nella bufera la giudice di Catania Iolanda Apostolico, che ha annullato il trattenimento di quattro migranti nel Cpr di Pozzallo, sconfessando il decreto Cutro. E provoca un botta e risposta tra la Lega e l'Associazione nazionale magistrati che esprime la sua preoccupazione per la tendenza a scandagliare la vita privata dei magistrati, piuttosto che criticare nel merito i loro provvedimenti. Mentre la diretta interessata si trincera nel silenzio. «Sono al lavoro e non posso parlare», risponde a chi la chiama per chiederle una reazione.
Il video incriminato
A postare quei pochi minuti di girato su X è Matteo Salvini che scrive: «25 agosto 2018, Catania, io ero Vicepremier e Ministro dell'Interno. L'estrema sinistra manifesta per chiedere lo sbarco degli immigrati dalla nave Diciotti: la folla urla «assassini» e «animali» in faccia alla Polizia. Mi sembra di vedere alcuni volti familiari…». Il riferimento è proprio alla magistrata, che poco dopo viene riconosciuta dal deputato siciliano della Lega Anastasio Carrà nella donna che nel filmato è tra il cordone della polizia e i manifestanti. Nel video anche il compagno di Apostolico («pubblicamente schierato contro la Lega e dalla parte dei manifestanti»), secondo quanto riferisce il partito del vicepremier, che vede in questa circostanza rafforzare «la sensazione di totale allineamento ideologico della coppia». Ce n'è abbastanza perchè Salvini, che domani tornerà in un'aula giudiziaria a Palermo per il processo Open Arms, esprima tutto il suo «sconcerto per quello che sta emergendo». Il suo partito si mobilita subito contro la «toga »di Catania. Carrà sfida Apostolico a smentirlo. «La presenza di un magistrato tra le fila di estremisti di sinistra è garanzia della terzietà che un giudice deve assicurare?», attacca Ingrid Bisa, capogruppo in Commissione Giustizia alla Camera.
Poi è tutto un susseguirsi dichiarazioni per chiedere ad Apostolico spiegazioni e al ministro Nordio di riferire al più presto in Aula.
L'allarme dell'Anm: preoccupa lo screening della persona
L'Anm esprime tutto il suo allarme. «Si accentua la tendenza a giudicare la terzietà del giudice, che va valutata dentro il processo, andando dalla critica del provvedimento, che è legittima, allo screening della persona, cioè vedere chi è il giudice anzichè guardare quello che ha scritto. Sono preoccupato dalla china che si imbocca», dice il presidente Giuseppe Santalucia. Un timore infondato per la Lega, per cui piuttosto «devono essere preoccupati i 58 milioni 851mila italiani che possono essere giudicati da toghe la cui terzietà e imparzialità sono gravemente compromesse dal caso Apostolico».
Sul caso si divide ancora il Csm. I provvedimenti dei giudici possono essere criticati, ma «spostare l'attenzione sulla vita del magistrato e le sue eventuali attività esterne a quella giudiziaria, è un modo per eludere il confronto sul merito del provvedimento e un tentativo di delegittimare l'attività giurisdizionale», avverte il consigliere Roberto Fontana, tra i promotori della pratica a tutela di Apostolico. Sul fronte opposto è il laico di Fi Enrico Aimi, presidente della Commissione che dovrà esprimersi su quella pratica: i giudici, ammonisce, devono essere come «la moglie di Cesare», cioè non solo essere ma anche apparire imparziali.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Ottobre 2023, 08:52
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