CASTELLANA (TREVISO) - Il terribile segreto è emerso in classe. Alle superiori le insegnanti hanno affrontato il tema spinoso degli abusi sessuali e delle violenze domestiche. E lei, Francesca (nome di fantasia per proteggerne l'anonimato) ha capito al volo che qualcosa di simile era successo sulla sua pelle, tra le quattro mura di casa. Quello zio giovane, troppo gentile e premuroso, che allungava le mani di notte in carezze che nulla avevano a che vedere con l'affetto, forse aveva abusato di lei. Francesca si confida e scatta l'inchiesta che si è conclusa, davanti al giudice delle indagini preliminari, con il rinvio a giudizio per violenza sessuale dello zio 27enne, difeso dall'avvocato Martina Pinciroli. Il processo è stato fissato per il prossimo 9 aprile.
L'inchiesta
L'inchiesta ha frugato nella memoria della ragazzina, che all'epoca dei fatti aveva 9 anni e per quattro anni avrebbe subito le attenzioni di quell'uomo, più grande di lei, al quale era particolarmente affezionata. Nel corso di un incidente probatorio Francesca avrebbe raccontato cosa succedeva in quella casa, nella castellana, dove abitavano i genitori, con tre figliolette e lo zio.
Il disagio
Un quadro di disagio profondo, che sarebbe emerso a scuola. Francesca si confida con una compagna di classe e poi con la professoressa. È quest'ultima a indirizzarla dallo psicologo dell'istituto superiore che frequenta. Pian piano emerge il bubbone. La ragazzina viene convinta, a fatica, a parlarne con la madre e con il padre. Il papà le crede e la mamma, in un primo momento, stenta a concederle fiducia. Salvo poi ricredersi e appoggiare la figlia in tutto e per tutto. Adesso, sarà il Tribunale a esprimersi su un difficile caso di violenza sessuale. L'udienza è fissata per il prossimo 9 aprile.
Ultimo aggiornamento: Sabato 9 Settembre 2023, 10:33
© RIPRODUZIONE RISERVATA