Droni nelle carceri d'Italia, il tribunale del Riesame conferma gli arresti

Armi e droga in cella dal cielo, regge la linea dell'accusa

Droni nelle carceri d'Italia, il Riesame conferma gli arresti

di Leandro Del Gaudio

I primi sette indagati si sono visti confermare la cella, al termine dell'udienza dinanzi al Riesame. E questa mattina, si torna in aula per un altro gruppo di soggetti finiti sotto inchiesta. Regge l'inchiesta culminata quindici giorni fa negli arresti dei promotori di una organizzazione dedita alla gestione dei droni. Sotto i riflettori quelli del clan Esposito di Bagnoli, che avrebbero trovato un metodo per modificare i droni e per trasportare droga e, in alcuni casi, anche armi nelle carceri di mezza Italia. Inchiesta che si è arricchita del racconto di alcuni collaboratori di giustizia, tra cui Salvatore Giuliano, che ha fatto riferimento anche al trucco della scopa: messa fuori alle grate, con un panno esterno, a mo' di bandiera, riusciva ad attirare l'attenzione del dronista per l'atterraggio finale. 

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Resta ancora in attesa di definizione la posizione del detenuto napoletano Alessio Peluso, ritenuto responsabile di un triplice tentato omicidio, consumato in un carcere laziale.

Si sarebbe fatto recapitare una pistola con un drone modificato, per poi entrare in azione, facendo fuoco contro tre detenuti con cui aveva ingaggiato una rissa pochi giorni prima. Una vicenda quest'ultima che attende sviluppi dalla Dda di Roma. Intanto, a Napoli le indagini dei pm Arlomede, Rossi e Sepe. 


Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Aprile 2024, 10:33
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