Putin il mese prossimo in Cina: «Xi, un amico e un vero uomo». L'annuncio durante il viaggio di Blinken a Pechino

Mosca ha intanto risposto all'annuncio fatto da Washington di aver già inviato segretamente all'Ucraina missili balistici Atacms affermando che ciò conferma che gli Stati Uniti sono «direttamente coinvolti» nel conflitto

Putin il mese prossimo in Cina: «Xi, un amico e un vero uomo». L'annuncio durante il viaggio di Blinken a Pechino

Vladimir Putin ha annunciato che si recherà il mese prossimo in Cina per nuovi colloqui con il presidente Xi Jinping, che ha definito un «amico» e un «vero uomo». Affermazioni che giungono mentre il segretario di Stato americano Antony Blinken è a Pechino con il compito dichiarato di cercare di convincere la leadership cinese a mettere fine al sostegno militare alla Russia, di cui gli Usa accusano il Dragone. Un portavoce del Dipartimento di Stato ha affermato ad esempio di essere a conoscenza di «rapporti credibili e open source» secondo cui una nave russa sanzionata dagli Stati Uniti e implicata in trasferimenti di armi nordcoreane alla Russia, l'Angara, è attualmente ormeggiata in un porto cinese.

Nave russa ormeggiata in Cina: la Angara trasporta armi nordcoreane per Mosca? «Impossibile che Pechino non sappia»

Il caso della nave russa in Cina

La Reuters scrive di avere ottenuto e ha pubblicato sul suo sito immagini satellitari del cargo, che si troverebbe all'ancora nel porto della provincia orientale di Zhejiang. Il think tank britannico Royal United Services Institute (Rusi) afferma che la nave ha già trasferito in passato nei porti russi migliaia di container che si ritiene contengano munizioni nordcoreane. Prima dell'arrivo di Blinken, la Cina ha respinto le affermazioni degli Usa, definendo «estremamente ipocrita e del tutto irresponsabile» l'approccio di Washington, che ha approvato «una legge sugli aiuti su larga scala per l'Ucraina lanciando allo stesso tempo accuse infondate contro il normale commercio tra Cina e Russia». Sulla questione ucraina, «la Cina ha sempre mantenuto una posizione obiettiva e giusta, ha sostenuto attivamente i colloqui di pace e ha spinto per la soluzione politica», ha rincarato Pechino.

La visita di Putin in Cina

La visita annunciata in Cina in maggio sarà per Putin l'occasione per il terzo incontro in presenza in poco più di un anno con Xi, in coincidenza con un deciso sviluppo dei rapporti commerciali che hanno visto l'interscambio bilaterale toccare il record dei 240 miliardi di dollari nel 2023. L'annuncio è stato dato dal presidente russo durante il congresso dell'Unione degli industriali e imprenditori a Mosca.

Un partecipante gli ha chiesto di portare in dono al leader cinese una copia del romanzo 'Che fare?' dell'esponente rivoluzionario democratico del XIX secolo Nikolai Chernyshevsky, che in una visita a Mosca Xi aveva definito il suo libro preferito. «Lo porterò sicuramente con me e lo darò al nostro amico, che è un governante forte e un vero uomo», ha risposto il capo del Cremlino. Chernyshevsky è stato tra l'altro tra gli ispiratori di Lenin, autore a sua volta di un pamphlet politico con lo stesso titolo del romanzo.

Armi nucleari in Bielorussia?

Che le tensioni internazionali attorno al conflitto ucraino rimangano a livelli di guardia è testimoniato da dichiarazioni fatte dal presidente ucraino Alexander Lukashenko, secondo il quale ormai «diverse decine» di testate nucleari russe sono schierate nel suo Paese. Armi che Minsk e Mosca sono pronte ad usare in caso di attacco alla Bielorussia. Lukashenko ha messo in guardia da possibili «provocazioni armate» dell'Ucraina, che ha accusato di avere ammassato non meno di 120.000 soldati alla frontiera bielorussa. Un'affermazione che suscita un certo scetticismo tra gli osservatori, a fronte delle evidenti carenze di truppe con cui Kiev si trova a fare i conti anche lungo la linea di contatto con le forze russe.

Mosca ha intanto risposto all'annuncio fatto da Washington di aver già inviato segretamente all'Ucraina missili balistici Atacms affermando che ciò conferma che gli Stati Uniti sono «direttamente coinvolti» nel conflitto. Ma le nuove forniture non potranno cambiare la situazione sul terreno e «causeranno ulteriori problemi alla stessa Ucraina», ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Lettura opposta quella fornita dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, che in visita a Berlino ha affermato «che non è troppo tardi per far prevalere l'Ucraina», a patto che gli alleati mantengano le promesse sulle armi.


Ultimo aggiornamento: Sabato 27 Aprile 2024, 08:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA