Gabriele Marchesi libero, Ilaria Salis resta in carcere: perché i coindagati hanno avuto un trattamento diverso. Ecco cosa è successo

Il 23enne era accusato di aver aggredito tre persone nel corso di una manifestazione neonazista a Budapest dell'11 febbraio 2023, insieme alla connazionale Ilaria Salis

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di Lee Gotti

Gabriele Marchesi non verrà trasferito in Ungheria e tornerà llibero dopo il periodo passato agli arresti domiciliari in Italia, a Milano, dallo scorso novembre. Il 23enne, coindagato di Ilaria Salis e accusato di aver partecipato alle aggressioni avvenute a Budapestera destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità ungheresi, ma si trovava in Italia (al contrario di Salis) in quanto era riuscito a rientrare dopo i giorni passati nella capitale magiara. L'insegnante, invece, era stata fermata insieme a due cittadini tedeschi in un taxi. Da lì l'odissea di cui ancora non intravede la fine.

Su Gabriele Marchesi si è espressa oggi 28 marzo la Quinta Corte d'Appello di Milano (sezione specializzata in procedure di estradizione), respingendo la richiesta dell'Ungheria di consegnare il ragazzo alle autorità magiare.

«Rischio di trattamento inumano e degradante»

Per la corte esiste il «rischio reale di un trattamento inumano e degradante» nelle carceri ungheresi e «c'è fondatezza di timori di reali rischi di violazione dei diritti fondamentali». Gabriele Marchesi si è detto «contento» per la decisione presa dai giudici. Il 23enne, visibilmente emozionato, si è poi abbracciato con un amico e ha stretto la mano al pg Cuno Tarfusser, che aveva chiesto per lui di rifiutare il trasferimento in un carcere ungherese. Il giovane, su consiglio dell'avvocato Mauro Straini che lo difende insieme ad Eugenio Losco, è rientrato a casa in attesa della notifica dell'atto con cui ritorna libero.

Il 23enne era accusato di aver aggredito tre persone nel corso di una manifestazione neonazista a Budapest dell'11 febbraio 2023, insieme alla connazionale Ilaria Salis, che da quel giorno è detenuta in un carcere ungherese.

 

Le parole della difesa

Non si sono fatte attendere le parole dell'avvocato Mauro Straini che insieme al collega Eugenio Losco (oggi a Budapest al fianco di Ilaria Salis) difende Gabriele Marchesi: «Voglio escludere che questa decisione possa, in qualsiasi maniera, influenzare il processo a carico di Ilaria Salis.

Non è la prima volta che, nell'ambito delle relazioni tra Stati europei, viene rigettata la richiesta di esecuzione del mandato di arresto europeo».

«È un dovere continuo e inderogabile - ha continuato -, come ha sottolineato il giudice relatore nell'ottima sentenza, quello di verificare il rispetto e i diritti fondamentali della persona. Questa è una garanzia per tutti, una garanzia alla base del sistema democratico». 

La versione ungherese

La procura di Budapest sosteneva la «necessità» del carcere, rispondendo con un secco «no» alla richiesta della Corte d'Appello di considerare «misure alternative» al mandato d'arresto europeo. Gli arresti domiciliari in Italia per l'Ungheria non erano una possiblità accettabile, secondo le disposizioni dei giudici ungheresi. La «consegna e l'arresto» del giovane era ritenuto l'unico modo per evitare un’eventuale fuga.

Secondo Budapest, Gabriele Marchesi farebbe parte (come Ilaria Salis) di un'organizzazione criminale creata «per commettere atti violenti contro le persone».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Marzo 2024, 17:00
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