Stupro di gruppo a Palermo, parte il processo. Il giallo della telefonata della vittima: «Era tranquilla». Il suo avvocato: vogliono screditarla

Il giudice ha deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all'abbreviato optando per il dibattimento

Stupro a Palermo, il giallo della telefonata della vittima: «Era tranquilla». Il legale: vogliono screditarla

di Redazione Web

Comincerà il prossimo 15 maggio il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico di Palermo. Gli imputati verranno giudicati con rito ordinario

I sei avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l'istanza a una serie di nuove attività tra le quali l'esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La richiesta è stata poi ritirata. 

Una consulenza sul telefono della ragazza

La 19enne è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all'abbreviato optando per il dibattimento.

I legali dei sei imputati avevano subordinato l'abbreviato anche alla convocazione in aula di un amico della vittima che avrebbe dovuto riferire di un messaggio vocale ricevuto dalla ragazza attorno all'una la notte dello stupro. Anche questa istanza è stata respinta. Nel vocale, che dura circa 29 secondi, la giovane si sarebbe detta tranquilla, non avrebbe mostrato paura e avrebbe comunicato all'amico che si trovava al Foro Italico e che si sarebbero visti poco dopo.

Circostanza che, per i legali degli imputati, dimostra che era consenziente e che non ha mai tentato di richiamare l'attenzione dei passanti per farsi aiutare mentre andava con gli stupratori verso il cantiere abbandonato in cui è avvenuta la violenza.

Alle due la giovane avrebbe inviato un altro messaggio all'amico dicendo che non poteva più incontrarsi con lui. Il processo in ordinario comincerà il prossimo 15 maggio.

L'avvocato della vittima: provano a screditarla

«C'è una telefonata in entrata attorno all'una di una persona che fino ad oggi non è entrata nelle fasi di questo processo, che sarebbe durata alcuni secondi, e un messaggio della mia assistita attorno alle due. Sarebbero queste le prove che incrinerebbero la credibilità della giovane che assisto. A parte il fatto che la giovane era intontita, drogata e ubriaca e potrebbe non ricordare alcunchè». È quanto afferma l'avvocata Carla Garofalo che assiste la vittima dello stupro in un cantiere abbandonato al Foro Italico a Palermo avvenuto lo scorso 7 luglio e per cui sono imputati sei giovani. Uno è stato già condannato dal gup del tribunale per i minorenni.

«Durante la violenza il cellulare le è caduto più volte e sarebbe stato Angelo Flores a tenerlo e a rispondere - aggiunge l'avvocata - la strategia della difesa è chiara. Quella di screditare la vittima come abbiamo visto in tantissimi processi dove ci sono donne vittime di violenza. Si sta cercando di mettere in pratica la vittimizzazione secondaria in modo da fare cedere i nervi, fare entrare in contraddizioni le vittime».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 29 Aprile 2024, 17:42
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