Scuola, Roma si oppone al taglio di 37 istituti nel Lazio: «Non possiamo rischiare di impoverire il territorio»

Il Campidoglio cambia le regole e approva una delibera interviene su due scuole, in coerenza con le indicazioni degli istituti stessi e del Municipio 2

Scuola, Roma si oppone al taglio di 37 istituti nel Lazio: «Non possiamo rischiare di impoverire il territorio»

di Lorena Loiacono

Anche il Campidoglio contrario alla decisione della Regione Lazio sul dimensionamento scolastico: la delibera continua a far discutere e, dopo le proteste di presidi e sindacati della scuola riportate da Leggo, ora scende infatti in campo anche il Comune di Roma. Nel Lazio, come indicato dalla Regione, dovranno essere accorpate 37 istituzioni scolastiche vale a dire che, avendo pochi iscritti, perderanno l’ufficio di dirigenza e le segreterie per appoggiarsi ad un’altra scuola più grande ma anche più lontana. Basta pensare ai disagi che ci presenteranno nei quartieri e nei piccoli Paesi.

La norma

La Regione Lazio, il 29 novembre scorso, con una deliberazione di Giunta, ha modificato le linee guida per il dimensionamento, approvate il 6 novembre con cui si prevedeva la riduzione di 14 istituti, dando disposizione di accorparne invece 37. Questo primo taglio, previsto per l’anno scolastico 2023-2024, non sarà l’unico perché nel triennio 2024-2027 dovranno essere accorpate in tutto 53 autonomie scolastiche.

Il Campidoglio si oppone

Oggi è stata approvata in Giunta la delibera con cui Roma Capitale dispone le sue indicazioni circa il dimensionamento scolastico, secondo quanto indicato dalle scuole e dai Municipi «in un processo partecipato  - spiegano dall’assessorato alla scuola - che ha tenuto conto delle esigenze dei territori». 

La delibera interviene su due scuole, in coerenza con le indicazioni degli istituti stessi e del Municipio 2, quello di appartenenza: l’istituto comprensivo Fratelli Bandiera e l'istituto comprensivo Montessori Plini.

Pratelli: Assurso indebolire il territorio

«Roma difende i presidi educativi: mentre la Regione si piega alla logica dei tagli del Governo, la capitale sceglie di non indebolire il territorio - ha commentato l'Assessora alla Scuola, Formazione, Lavoro di Roma Capitale, Claudia Pratelli, che ha aggiunto - non possiamo infatti che rigettare quanto sta imponendo la Regione Lazio con la incredibile nuova versione delle linee guida, approvate a meno di un mese dalle precedenti, che prevedono di tagliare 37 istituzioni scolastiche nella regione».

«La Regione - spiega Pratelli - contraddice sé stessa e le indicazioni di un dimensionamento soft disponendo un taglio feroce delle istituzioni scolastiche, proprio mentre da nord a sud del Paese la grande sfida è quella del contrasto alla povertà educativa e all'abbandono scolastico. In questo modo si fa un danno all'istruzione pubblica, si indebolisce la funzione della scuola, come luogo dove si forniscono opportunità e dove si contrastano le diseguaglianze e si rischia di impoverire il territorio».

La battaglia contro il dimensionamento

La battaglia è partita dalla Regione Campania che ha fatto ricorso al Tar contro il dimensionamento ed ha avuto ragione, lo scorso 30 ottobre, per poi ricevere la bocciatura da parte del Consiglio di Stato, che un mese dopo ha dato invece ragione al ministero.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 7 Dicembre 2023, 19:55
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