Vicepreside abusa di una bambina insieme al compagno e filma la violenza per alimentare le fantasie sugli alunni

L'ex insegnante non potrà più tornare a svolgere la sua professione e dovrà scontare 13 anni di carcere. Mentre il suo compagno è stato condannato a una pena di 16 anni, con proroga di quattro anni

Video

di Redazione Web

A un'ex insegnante, vicepreside di una scuola, è stato vietato di tornare in cattedra, dopo essere stata accusata di aver abusato di una bambina di meno di 13 anni insieme al proprio compagno. È accaduto nel Regno Unito tra il 2018 e il 2021, nella scuola di St George's Central Primary School a Tyldesley, vicino a Wigan, dove l'ex professoressa era solita scattare e registrare video dei bambini, per poi condividerli con il proprio fidanzato con l'obiettivo di alimentare le loro fantasie sessuali.

La storia

Julie e David Morris, lei insegnante e lui meccanico, si sono conosciuti nel 2016 e, tra di loro, è nata subito una grande passione, che si è trasformata poi in una relazione basata totalmente sulle fantasie sessuali incentrate sui bambini. Julie, infatti, era solita scattare delle fotografie ai bambini che frequentavano la sua scuola, al tempo coordinata da lei come vicepreside, per poi inviarli a David. Fino a quando non hanno iniziato ad abusare di una bambina di età inferiore ai 13 anni, che non solo è stata vittima dei ricatti sessuali della coppia, ma è anche stata registrata dall'uomo, che ha poi condiviso i video con la sua compagna, nei quali si poteva sentire la donna ridacchiare per quello che stava succedendo.

La polizia del Merseyside , subito dopo l'arresto, ha analizzato le chat della coppia, realizzando un registro lungo ben 175mila pagine, le quali riportavano come i loro commenti fossero inappropriati e "malati" nei confronti dei bambini.

La telefonata incriminatoria 

Come riporta il Mirror, l'abuso sessuale, che andava avanti dal 2018, è stato scoperto soltanto nel settembre del 2021 quando gli agenti hanno intercettato i messaggi telefonici che David Morris stava condividendo con un'altra persone arrestata all'inizio di quell'anno e, dopo mesi di ricerca, hanno fatto irruzione nella loro casa a St. Helens per arrestarli.

Julie Morris è stata condannata a 13 anni e quattro mesi di carcere, dopo aver ammesso 18 reati sessuali, inclusi due casi di stupro.

Mentre David Morris dovrà scontare una pena di 16 anni, con una proroga di quattro anni, dopo aver confessato 34 reati tra cui sette casi di stupro.

Prima di annunciare la sentenza definitiva il giudice Andrew Menary ha dichiarato davanti alla Crown Court di Liverpool: «Mi è capitato di vedere molti casi di terribili abusi sui bambini, ma non ho mai visto qualcosa di così assurdo. Purtroppo, ciò dimostra che la depravazione umana non conosce davvero un limite».

Rigettata la richiesta del ritorno a scuola

Dalla sentenza ufficiale, sono passati quasi tre anni. Lo scorso 19 febbraio, è stato convocato un colleggio per riesaminare il caso su richiesta di Julie Morris, che aveva chiesto di tornare a insegnare una volta sconatata la pena. Ma la commissione, dopo essersi consultata, ha rifiutato la sua proposta.

«La commissione ha ritenuto che il comportamento della signora Morris nel commettere questi reati - si legge in una nota del tribunale -, avrebbe senza dubbio influito sulla fiducia da parte del pubblico. Considerando, soprattutto, l'influenza che gli insenganti possono avere sugli alunni, sui genitori e su altre persone della comunità. La sua condotta non rientra nei doveri che dovrebbe rispettare un'insegnante». 

«Il fatto che la signora Morris fosse anche la responsabile della tutela nella sua scuola - continua la nota -, rende il suo reato ancora più scioccante in quanto, invece di pensare alla sicurezza e al bene degli alunni, lei stessa era coinvolta nell'abuso di una bambina, anche se questa non frequentava la St George's Central Primary School». I deputati della commissione hanno aggiunto, alla fine, che l'accaduto ha procurato dei traumi importanti alla vittima, ancora oggi protetta dal diritto di privacy a seguito della denuncia, e «per questo, abbiamo ritenuto inopportuna la richiesta della signora Morris, che per noi non è idonea per tornare a insegnare».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Aprile 2024, 09:56
© RIPRODUZIONE RISERVATA