Amicizie tossiche, come riconoscere le 9 tipologie: «Troppi consigli per tagliare i ponti, nessuno per ripararli»

Danielle crede fermamente nella necessità di lasciar andare le persone tossiche nella nostra vita, ma è anche convinta del fatto che troppo spesso si dimentichi la possibilità di comprendere gli altri

Amicizie tossiche, come riconoscere le 9 tipologie: «Troppi consigli per tagliare i ponti, nessuno per ripararli»

di Redazione Web

"Toxic" non è soltanto una celebre canzone di Britney Spears, ma anche un termine che sempre più spesso si utilizza per definire quelle relazioni (d'amore o di amicizia) che si basano su dinamiche negative e che non tengono in considerazione il benessere di una delle due parti. Un atteggiamento "tossico", quindi, può essere la tendenza a presentarsi sempre in ritardo e non tenere in considerazione l'importanza del tempo altrui, o magari parlare male di qualcuno nel momento in cui la "vittima" non è presente. 

Il web e la letteratura sono colmi di consigli su come riconoscere questi comportamenti e, soprattutto, sul modo migliore per allontanare le "persone tossiche" dalla nostra vita. D'altra parte è difficile sentir parlare di suggerimenti su come affrontare situazioni simili in maniera da salvaguardare la relazione ed eliminare i comportamenti negativi. 

A colmare questa lacuna ci pensa Danielle Bayard Jackson, autrice e "friendship coach": «Spesso si associa un errore fatto o un'abitudine con il carattere complessivo di una persona», il che può essere pericoloso perché in questo modo «si identifica il proprio amico con il suo problema».

Le 9 tipologie di amici "tossici"

Danielle crede fermamente nella necessità di lasciar andare le persone tossiche nella nostra vita, ma è anche convinta del fatto che troppo spesso si dimentichi la possibilità di comprendere gli altri, risolvere i problemi e provare a sanare i rapporti.

Secondo l'autrice ci sono nove tipi di amici "cattivi", come riporta BusinessInsider. Il primo è l'amico inaffidabile, vale a dire la persona con cui non è possibile costruire piani solidi o che non chiameresti in caso di emergenza perché non sai se si presenterà o meno. Ci sono alcune motivazioni che potrebbero spiegare comportamenti di questo tipo, dichiara Danielle, per esempio l'ADHD (il disturbo dell'attenzione),  l'inconsapevolezza rispetto ai problemi causati, specialmente se troppo spesso si risponde con un "non c'è problema!". In alcuni casi, comunicare il proprio disagio può aiutare a far prendere coscienza del problema.

Un'altra tipologia è l'amico non reciproco, ovvero colui (o colei) che ti fa sentire all'interno di una relazione a senso unico. Uno dei possibili motivi per questo tipo di persone è il fatto di essere neurodivergenti e quindi non essere in grado di riconoscere alcune norme sociali. Oppure, potrebbero avere un'idea diversa di reciprocità. Nel caso in cui non siano mai loro a iniziare la conversazione, il problema può essere la paura del rifiuto o di risultare appiccicosi. Se dopo aver espresso il proprio desiderio di connessione e vicinanza nulla cambia, allora è giusto allontanarsi. 

L'amico pettegolo è quello di cui è davvero difficile fidarsi: se ogni volta che manca qualcuno ne parla male, come fai a sapere che non farà lo stesso con te? Per quanto si possa sparlare con malignità, secondo Danielle la motivazione che spinge a questo comportamento non è altrettanto crudele.

Infatti, spesso si tratta di un modo per trovare una connessione, un argomento di conversazione, oppure per nascondere le proprie insicurezze. Magari, si può provare a spostare il focus del discorso verso altri lidi. 

Quando c'è sempre del dramma su relazioni e appuntamenti si è in presenza dell'amico fissato con l'amore. Questo tipo di persona diventa particolarmente fastidiosa se sparisce ogni volta che trova un partner. Danielle afferma che questi atteggiamenti posso derivare da pressioni da parte della famiglia nel trovare qualcuno che stia al loro fianco. Inoltre, se risultano troppo isolati a causa di una relazione potrebbe essere un segno di abusi. 

Non riesce proprio ad accettare un "no"? Si potrebbe trattare dell'amico maniaco del controllo, che fa sentire in colpa per il solo fatto di non essere sulla stessa lunghezza d'onda e, in generale, ha difficoltà a gestire le proprie emozioni. Secondo Danielle, questo tipo di persone sono certamente molto intense ma spesso hanno problemi di ansia e paure: non hanno controllo sul resto della propria vita, ma sentono di poter controllare almeno quel rapporto di amicizia. Vale la pena, in questi casi, cercare di stabilire dei limiti con gentilezza e far sapere quali confini non oltrepassare. 

L'amico invidioso usa con frequenza sarcasmo, sprezzo e critiche ogni volta che si riferisce una buona notizia. L'invidia può essere dovuta a un modo di pensare molto diffuso per cui un'opportunità colta da qualcun altro significa avere meno possibilità di successo, ma non è giusto subire la maleducazione e sarebbe meglio affrontare il problema, anche se con delicatezza. 

Se di punto in bianco sbocciano nuovi interessi, relazioni, vestiti o altro, allora si parla dell'amico appena cambiato. Questo tipo di atteggiamento può far pensare di non avere più nulla in comune e quindi causare disagio e distanza. Danielle pensa che spesso si tratti di un modo di sperimentare e ricostruire la propria identità e sarebbe bene cercare di trovare nuovi interessi comuni e magari avvicinarsi alle loro nuove passioni, sempre all'interno della propria zona di comfort. 

L'amico appiccicoso ha costantemente bisogno di contatto fisico e rassicurazion. A volte, si tratta semplicemente di due approcci diversi: una persona più riservata e fredda, un'altra più calda ed estroveresa. Oppure, magari, sono diversi i metodi di comunicazione e le aspettative riguardo ciò che in un'amicizia voglia dire "supportarsi". Per risolvere questo tipo di incomprensioni si può provare, ancora una volta, a comuicare chiaramente i propri limiti e necessità. 

Infine, se ti senti uno psicologo ogni volta che passi il tempo con lei o con lui, allora sei davanti all'amico negativo, sempre pronto a raccontarti dell'ultimo problema. Danielle afferma che questo tipo di atteggiamento è solitamente legato a un'abitudine e più si risponde con comprensione e conforto, più si sentiranno a proprio agio a ripetere l'esperienza. Il suggerimento è di capire come ci si sente durante questo tipo di interazioni e se si è esausti o si finisce per avere paura di ricevere una chiamata, allora è bene fare un passo indietro. 


Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Maggio 2024, 15:20
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