Auto danneggiate e furti: raid dei ladri sulla Maiella. Prese di mira le auto parcheggiate dagli escursionisti

Presa d’assalto la Falesia di Roccamorice, una delle più lunghe e suggestive pareti per arrampicata d’Italia

Auto danneggiate e furti: raid dei ladri sulla Maiella. Prese di mira le auto parcheggiate dagli escursionisti

di Floriana Bucci

Le vacanze dei ponti di Primavera hanno regalato un boom di turisti alla Val Pescara e sulla Maiella. Albergatori e ristoratori hanno potuto assaporare un anticipo della stagione estiva un po’ ovunque. Tra le località prese d’assalto, la Falesia di Roccamorice, una delle più lunghe e suggestive pareti per arrampicata d’Italia. Non è certo una novità. Nuovo, invece, l’allarme lanciato sui social da Giampiero Di Federico, alpinista, guida alpina e scrittore. «Attenzione, scrive Di Federico su fb, Falesia di Roccamorice: furti continuati con scasso delle auto parcheggiate».

In poche ore il post, diffuso anche sulla pagina fb La Scuola di roccia Roccamorice, ha raccolto diverse testimonianze di malcapitati che si sono ritrovati con l’auto danneggiata nella zona di Roccamorice, ma anche sul versante del Gran Sasso, al parcheggio Simoncelli di Fonte Cerreto. Ad oggi al comando dei carabinieri della compagnia di Popoli risultano solo due episodi per i quali è stata presentata denuncia per danneggiamento di auto. Su entrambi, in ogni caso, saranno avviate indagini con l’obiettivo di identificare i responsabili. Ma c’è da considerare che in molto, di fronte a vandalismi dalle conseguenze contenute, preferiscono non sporgere denuncia.

Dalle testimonianze sui social, infatti, emerge che il fenomeno sta dilagando in tanti parcheggi dove la sosta delle auto è piuttosto prolungata. E nel caso di un’arrampicata lo è. A sentire le vittime di atti vandalici, negli ultimi tempi gli scassinatori di auto sembrano aver preso di mira le località di montagna, frequentate in tutte le stagioni.

I RACCONTI

Tra le vittime dei vandali ad alta quota c’è anche chi racconta di essersi ritrovato con il finestrino dell’auto rotto nella zona dell’eremo di Santo Spirito, sullo stesso versante della Maiella.

Stessa scena segnalata anche nel parcheggio Simoncelli del Gran Sasso. Nel gruppo dei malcapitati che hanno raccolto il messaggio di Di Federico che, con le sue pubblicazioni e le lezioni della Scuola di roccia, insegna come vivere la montagna in sicurezza, c’è chi riferisce di essersi ritrovato con il finestrino rotto ma senza che gli avessero rubato nulla nell’auto. E, tanto per rassicurare gli abruzzesi, oltre i confini regionali c’è chi tiene a ricordare che succede in tante aree di arrampicata d’Italia.

Un male comune di cui i frequentatori delle rocce della Maiella farebbero volentieri a meno. La falesia di Roccamorice, due chilometri di calcare grigio e giallo, meglio nota come Parete dell’Orso, è tra le più grandi d’Italia. Per scalarla, da tutte le regioni arrivano alpinisti attratti dalla possibilità di arrampicarsi in settori di ogni difficoltà. In Abruzzo sono diverse le pareti di roccia adatte alle arrampicate, ma quella di Roccamorice è la più estesa e suggestiva. Divisa in settori, con circa trecento vie nominate sulla roccia, la falesia della Maiella è molto apprezzata anche dagli arrampicatori meno esperti e frequentata in tutte le stagioni. Un’oasi di natura incontaminata a due passi dagli eremi di Santo Spirito e di San Bartolomeo.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Maggio 2024, 06:10
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